Sara Vaccari
13 aprile 2021
"Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione."
Un mondo al contrario
8 gennaio 2021
Vandalismo dell'Epifania (USA)
16 dicembre 2020
La maschera spezzata
Lo stesso anno che partecipai al concorso che vinsi con I colori dell'amore, avevo partecipato anche con un altro testo: La maschera spezzata. Fu nominata fra le tre opere segnalate del concorso letterario.
Se ne "I colori dell'amore" avevo parlato d'amore adolescenziale, qui avevo dato spazio all'amicizia, una forma d'amore che non è seconda a nessuno. Perché gli amici sono preziosi, sono la famiglia che abbiamo scelto. Perché un amico è un prezioso gioiello.
Lo riporto qui sotto, sperando trasmetta ancora emozioni come ne trasmise nel 2004. Non l'ho modificato, quindi è scritto con le stesse parole della diciassettenne che ero.
Buona lettura.
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L'amicizia è il sentimento più importante per me. In qualunque situazione, allegra o triste che fosse, lui mi è sempre stato vicino e mi ha sostenuta, è arrivato alle mani per difendermi quando il mio ragazzo esagerò e fu sempre lui a mandarlo via, quando mi vide piangere per le cattiverie che subivo. Non andò mai, però, contro i miei voleri, perché sapeva che il mio silenzio significava che concordavo con lui.
Una sera non si lasciò rintracciare, neppure da me, così sono andata a cercarlo a casa, al bar, al parco urbano e, infine, al parco giochi dove si era isolato. Io mi sono avvicinata piano, aveva le lacrime agli occhi. M'inginocchiai accanto a lui, seduto di fronte allo scivolo. Pareva che non mi avesse vista, allora lo abbracciai e con la coda dell'occhio vidi che le palpebre avevano ceduto alla forza delle lacrime che trattenevano. Mi prese una mano, per dimostrarmi che apprezzava, nel suo dolore, il mio gesto. Non aveva senso fargli domande, non in quel momento, doveva piangere, avrebbe parlato dopo.
Ci volle circa mezz'ora prima che si sentisse pronto e io ero lì ad aspettare. La sua voce tremava stremata, ma parlare era diventato un bisogno troppo grande per non essere soddisfatto immediatamente. Per tutto il tempo mi strinse la mano nella sua, che sudava freddo per le paure che mi stava confessando. Non potevo andarmene, anche se non andando a lavorare rischiavo di perdere il posto... Fu lui a dirmi di andare nonostante tutto. Io non volevo lasciarlo così, quindi gli imposi che sarei andata a lavorare solo se lui fosse tornato a casa promettendomi che vi sarebbe rimasto.
Il mattino successivo era a casa e io lo raggiunsi verso le 10.00. Lui mi accolse alla porta con un inatteso volto sorridente. Una persona che non lo conoscesse non avrebbe notato niente, ma io sapevo... Lo abbracciai appena ebbe chiuso la porta e lui mi strinse tremando. Io non sapevo in che modo effettivamente potevo aiutarlo, così seguivo l'istinto. Ero certa, però, che mai avrei dovuto piangere con lui, finendo con l'invertire i ruoli. In quel momento sapevo solo abbracciarlo, avevo paura di qualunque altra cosa o gesto... Solo allora compresi quanto la nostra amicizia fosse importante per entrambi, sfumata d'affetto e semplicità, complicità e calore... Avrei mai potuto deludere quell'amicizia?
Lui stava male a causa di una persona che, come lui, si celava dietro una maschera di ceramica. La sua, però, si stava frantumando, perché le erano stati inferti troppi colpi. Il mio timore per ciò che gli accadeva nacque da quella frattura, poiché tutti i suoi sentimenti sarebbero usciti come sangue da una ferita, che lo avrebbe fatto morire dissanguato e io speravo di avere l'effetto di una trasfusione...
Dopo qualche tempo tutto tornò alla routine quotidiana, anche lui... Spero con tutto il cuore che non si rompa anche questa nuova maschera di ceramica, perché se lo vedessi soffrire ancora potrebbe cadere la mia...
Un cuore duro, con le crepe intonacate
OUAT fanfic: Nei sogni ti troverò. Una vermiglia bolla di sapone
7 dicembre 2020
Il paradiso è su Alpha Centauri
Un tempo, si credeva che la Terra fosse piatta, che il sole girasse attorno alla Terra, che per essere purificati dal male si dovesse pagare il prete, che l'uomo fosse stato generato dalla polvere... Ora sappiamo che la Terra è rotonda, che gira attorno al sole e che si può scegliere di non credere di essere nati dalla polvere, ma potremmo essere l'evoluzione di organismi unicellulari. Torniamo, però, a chi crede. Chi ha questa caratteristica, la fede.
Avere fede ha per le persone significati molto diversi. C'è chi crede in Dio, chi in Allah, chi in Wakan Tanka, chi nella chiesa... chi crede in Dio ritiene che l'importante sia crederci, tutto l'opposto rispetto ai tesserati del suo fan club: ligi cattolici credenti e praticanti... Io non sono che rispettosa nei loro confronti, ma sono loro a non esserlo con me in molti casi. Danno per assiomi dei concetti poco logici, ma che solo chi ha fede può comprendere... come se fosse una malattia del cervello, spacciata per cura. Nella storia, però, ci sono dei profondi buchi neri... dalle teorie più disparate sulla divinità di Gesù, alla scelta delle feste cristiane (natale-festa pagana del sole, quaresima-in base alle fasi lunari...), alla stesura del nuovo testamento... anche nel vecchio non c'è un gran riferimento all'aldilà e questo poteva starci, poiché c'era anche la fantasia e la logica di persone che non sapevano vedere oltre i loro campi arati. Il bisogno di sapere le cose, di capire, portò Adamo e, soprattutto, Eva a mangiare il frutto proibito da Dio... l'albero della conoscenza era loro negato... perché? perché capire è sbagliato? Se è un Dio così aperto a tutti e così buono, perché senza battesimo si finisce nel limbo? perché l'inferno è sotto terra? Perché Dio lanciò Lucifero dal paradiso creando un enorme spirale che portava al centro della terra, ove il povero diavolo (è proprio il caso di dirlo!) è rimasto piantato della vita in giù? Da questa leggenda, perché di leggenda si parla, Dante ha scritto la Divina Commedia. Giustamente il buon Dante si è chiesto: ma se Dio ha fatto un buco conico di quelle dimensioni, dov'è finita tutta la terra? Si è creato la risposta alla domanda: quella terra sbuca dall'altra parte creando una montagna... il purgatorio. Il purgatorio? cos'è? è un nuovo modo di definire il bagno? No, è quella cosa che non è inferno e non è paradiso... è un po' la sala d'aspetto del paradiso... arrivi, c'è la lista d'attesa... San Pietro ti chiama dopo un certo numero di anni... insomma la Salerno-Reggio Calabria dell'aldilà! Poi cosa c'è dopo? Oltre i pianeti e tutte le stelle c'è... rullo di tamburi per cortesia... (niente)... vabbè, fa lo stesso... il paradiso! Un insieme di cerchi concentrici sempre più piccoli, uno dentro l'altro... come una mastodontica matrioska... li ci stanno gli angeli, gli arcangeli... è proprio una piccionaia a tutti gli effetti. Quindi... dopo le stelle... verso Alpha Centauri forse ci sono le indicazioni per arrivarci.
Stando a quello che predicava Gesù, tutti tranquilli, nessuno va né in purgatorio né in all'inferno, perché Dio perdona tutti, quindi diavoli, state attenti... la crisi colpirà anche voi e vi dovrete adattare, perché essere buoni sarà l'unico lavoro che rimane. Forza e coraggio... e polvere! Sì, perché è proprio da lì che veniamo, no? Io che sono allergica agli acari sono allergica a me stessa? Etciù! Sì, forse è così. Siamo tutti allergici a noi stessi... Chi ama solo se stesso, ama il suo male... Un po' di masochismo e via! No, no, il masochismo è peccato! Fermi! Arriva il prete e ci fa ribeccare tutti con la sua acquasantiera da viaggio e la croce in frassino (non si sa mai che ci siano anche vampiri in giro, è pronto ad ogni evenienza!) a dirci che Dio è la nostra salvezza, ma per essere salvati dobbiamo somigliargli, al prete intendo. Lungi da me che ciò accada! Piuttosto chiedo io stessa la mia scomunica!
1 dicembre 2020
Ispirazioni: libri, libri, libri.
12 novembre 2020
Strumenti: il quaderno della grammatica
5 agosto 2020
I colori dell'amore
I colori dell'amore
Sono in classe, c’è lezione di psicologia, tuttavia non
riesco ad ascoltare la spiegazione, perché ti penso. Mi hai rubato la ragione
nel momento in cui ho ceduto al tuo amore, al mio cuore… Non ho mai provato un
sentimento così forte e, nella pazzia del mio amore, guardo al futuro con un
sorriso, vedendo un tramonto limpido e lontano, distante e quasi
irraggiungibile. Tu, invece, sei vicino. Quando non ci sei sento la pesantezza
del mondo, la mia debolezza che mi intrappola davanti ai problemi, grandi o piccoli
che siano. Mi basta pensare che ci vedremo poco dopo per avere la forza di
rispondere a chiunque, anche a mio padre.
Da quando ti conosco la mia vita ha preso colore, variopingendo ogni azione,
ogni parola, che fino a quel momento era stato un vecchio film muto. Come se,
sino ad allora, i colori si fossero nascosti alla mia presenza, ma ora che
rifletto la tua luce anche a me vengono mostrati. Quelli freddi e quelli caldi.
I freddi, che mai vorrei vedere nei tuoi occhi; mai vorrei vedere i tuoi occhi azzurri
pervasi dal ghiaccio dell’odio o dell’indifferenza, dal viola del desiderio di
lontananza e dal blu della gelida sera invernale in cui mi vorrai dire quella
parola che ho addirittura paura di pronunciare… Vorrei vedere con te tutti i
colori caldi che ci sono… Il rosa della tua pelle che mi scalda solo
sfiorandomi, il rosso dei tramonti che vedremo in riva al mare, del mio cuore
che batte per te del tuo che batte per me. Tutti i colori del mondo, però, non
basteranno mai a definire ciò che siamo in tutte le nostre sfumature, calde o
fredde che siano.
Hai asciugato le lacrime che versavo per colpa non tua, mia ha stretta al tuo
cuore placando il mio tremito intriso di paura, timore e rabbia e mi hai
rassicurata. Ho provato il dolore di perderti, quando i tuoi occhi mi hanno
guardata con gelido distacco e dalle tue labbra sono uscite parole di
disapprovazione e di ira. Dopo una giornata, passata nel terrore di perderti,
sei venuto da me col cuore in mano scusandoti.
Allora abbiamo capito che possiamo sopravvivere solo se avanziamo insieme e,
nel momento in cui ci lasceremo la mano, sarà la fine di ciò che è e l’inizio
di un nuovo film muto in cui non vedrò né i tuoi colori caldi né i tuoi colori
freddi, che pur sarei disposta a vedere pur di non iniziare un nuovo film muto…
dovendo capire che dovrò risplendere di luce propria, una luce solo mia…
Ti amo e ora è solo a questo che voglio pensare: abbracciami e non pensare
nemmeno tu, a niente.
"Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione."
"Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione." Sono di Oriana Fallaci queste parole e fanno riflettere. Io p...
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Ciao! Sì, per scrivere bisogna leggere . Intendo leggere con voracità e voglia di imparare. Saggi, romanzi, articoli di giornal...
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Ho visto le immagini di quello che è successo negli USA il giorno della Befana. Questa non è una pagina di politica, ma di scrit...